La scarola ha una struttura “croccante” data dalla presenza di cellulosa ed emicellulosa, fibre non digeribili che permettono di intrappolare tanta acqua, consentendo un buon apporto idrico: è un po’ come se si stesse bevendo mentre la si mangia. Per questo motivo è utile consumarla quando è caldo, poiché permette di combattere la disidratazione, soprattutto per le due categorie più a rischio, i bambini e gli anziani. Grazie al buon apporto di acqua e sali minerali, la scarola è anche molto indicata nella dieta dello sportivo.
Mangiando la scarola si assorbono potassio e fibre e, rispetto alle altre tipologie di verdure a foglia, anche una maggior concentrazione di ferro, di calcio e di riboflavina, importantissima per la salute della pelle. La presenza di fibre la rende molto utile nella peristalsi intestinale, per cui è spesso utilizzata per combattere la stipsi. Sempre per le fibre è indicata nell’aumentare il senso di sazietà, soprattutto se mangiata a inizio pasto, così da rendere più facile controllare le quantità delle altre pietanze.
Nella scarola si trovano anche i fitosteroli (sostanze in grado di abbassare il colesterolo nel sangue), che permettono di ridurre il rischio di malattie metaboliche come il diabete, l’iperuricemia (eccessiva quantità di acido urico nel sangue), la sindrome metabolica, l’obesità. I grassi polinsaturi contengono gli acidi grassi che fanno bene al cuore, in quanto consentono di ridurre i rischi cardiovascolari, come l’ipercolesterolemia.
Poiché è una verdura che pesa poco, una grande quantità di scarola in realtà sulla bilancia si riduce a pochi grammi: il consiglio quindi è di mangiarla regolarmente piuttosto che un grande piatto non tanto spesso.